NELLE TUE MANI UN'ARBERIA VIVENTE
Vieni anche tu a Frascineto a visitare la biblioteca “A. Bellusci”
Biblioteca
“Antonio Bellusci”
Via Pollino, 84
87010Frascineto (CS)
Visita virtule della biblioteca
La
biblioteca raccoglie in sé la cultura, la storia, la sociologia di molta parte
del mondo; la raccolta bibliografica inizia dal 1950 circa e contiene più
di 10 mila volumi di contenuto albanologico, raccolte complete, tutte
rilegate, di molte
riviste storiche
arbëreshe,
albanesi, kosovare, arvanite-arberore e della diaspora albanese; tesi
svolte nei diversi settori socio-culturali ed etno-antropologici della civiltà
albanese ed arbëreshe,
stanziatasi nelle diverse parti del mondo.
Le
varie sezioni nelle quali si articola la raccolta bibliografica sono:
STORIA CULTURA E TRADIZIONI DELLE COMUNITÀ ITALO-ALBANESE;
STORIA CULTURA E TRADIZIONI DELLE COMUNITÀ GRECO-ALBANESI;
STORIA E CULTURA CALABRESE;
STORIA E SPIRITUALITÀ GRECO-BIZANTINA;
STORIA CULTURA LETTERATURA E TRADIZIONI DEGLI ALBANESI IN ALBANIA, KOSOVA, MACEDONIA, MONTENEGRO, U.S.A., AUSTRALIA, EUROPA.
Interessante
si presenta
la sezione albanologica con molti volumi
scritti in lingua francese, tedesca, inglese, russa, turca, greca,
svedese, pubblicati da studiosi da diversi stranieri.
È
fermo intento dell’Associazione G. Kastriota, nella persona del suo Presidente
Papàs Antonio Bellusci, rendere usufruibile la biblioteca a chiunque voglia
accostarsi alla lettura con l’intento
di apprendere e di conoscere. È certamente indispensabile una
particolare sensibilità da parte degli Enti pubblici per un
adeguato potenziamento e
La
biblioteca è fonte di vita per il territorio che la ospita, ma allo stesso
tempo necessita essa stessa di ossigeno per sopravvivere; tale scambio si può
avere solo mediante la divulgazione di idee e contenuti tra chi possiede e
conserva la memoria storica del sapere e chi intende appropriarsi, a piene mani,
di idee e contenuti che hanno ispirato gli uomini, che hanno usato la scrittura
come mezzo di comunicazione.
Un
libro è la testimonianza più grande della memoria umana, ma è allo stesso
tempo oggetto inutile se non usato, quindi affinché si possa usare si devono
creare le condizioni ottimali per una serena lettura e consultazione.
La
biblioteca è sì raccolta di libri, ma è anche muri, tavoli, sedie che servono
per creare un ambiente di studio confortevole e sereno che aiuti alla
concentrazione e all’apprendimento.
La
collocazione della biblioteca A. Bellusci all’interno del centro storico di
Frascineto è stata sentita, fin
dai primi tempi, come un’orgogliosa conquista dalla popolazione.
La
via Pollino, che ospita la struttura, è una delle strade più antiche del
Comune che partendo dallo spiazzo della chiesa collegava la parte superiore del
paese, ancora attualmente delimita il Centro storico dalle nuove espansioni.
Il
suo andamento è curvilineo e fiancheggiato da due tipologie di quinta urbana:
la parte sinistra è frastagliata e non particolarmente omogenea essendovi
collocati vari orti ed edifici di diversi livelli, la parte destra ha una
prospettiva più omogenea con edifici alti che quasi incombono sulla stretta
sezione della strada.
La
struttura è stata adattata a tale uso grazie alla buona volontà dei
proprietari che si sono adoperati nel recupero dello stabile che nel corso della
sua vita è andato incontro a molti rimaneggiamenti: l’iniziale struttura
ricalcava lo stile architettonico delle case patronali borghesi di Frascineto,
con fronte continuo a piano terra e arcate al primo piano, con muro di
tamponamento dell’immobile arretrato rispetto al fronte, tale impianto creava
quindi una sorta di passaggio coperto, al primo piano, verso la strada.
L’andamento della struttura è ancora percepibile in alcuni tratti della
facciata nelle imposte degli archi sporgenti rispetto al
filo del prospetto.
Il
retro era organizzato con un cortile ampio, lungo tutto l’edificio
che serviva da orto e deposito.
Successivamente
l’unità strutturale venne frantumata creando diverse unità abitative ed oggi
lo stabile risulta essere di vari proprietari che hanno agito con volontà
autonome.
Nei
locali che ospitano la biblioteca tutta in legno, realizzata da Angelo
Policastro, è riaffiorata, grazie ad un paziente lavoro di recupero svolto in
prima persona dal proprietario, prof. Tommaso Bellusci, l’originaria struttura
dello stabile: l’ingresso ha la classica forma arcuata con mattoni a faccia
vista, la scala interna, stretta e con forma a elle poggia su una volta a botte
rampante, ha pareti in pietra riportate alla luce togliendo strati di successivi
intonaci; il locale che ospita la raccolta bibliografica affaccia sul cortile
interno, l’ambiente è accogliente e familiare con le grosse travi in legno
scuro che riscaldano e mettono in risalto le pareti ricoperte di scaffali in
legno alti fino al soffitto dove trovano collocazione i libri, l’arredamento
richiama alla memoria, con piccoli particolari, i posti lontani visitati da
papas Bellusci ma anche la tradizione popolare del luogo: nelle nicchie in
pietra che a tratti affiorano dalle pareti si ammirano oggetti del vivere
quotidiano della famiglia contadina, dai cucchiai in legno che servivano per
lavorare il latte da trasformare in formaggio, al fuso che serviva per lavorare
la lana.
Tutto
all’interno della struttura mira a creare, anche inconsapevolmente, un’isola
di serenità dove il libro rimane sempre fulcro centrale.
E.B.